Drammaturgie del DesignIl design diventa drammaturgia,
gioco di ruolo, preludio a una narrazione possibile...
by
Silvana Annicchiarico
DRAMMATURGIE DEL DESIGN
in "Minimi, Dialoghi Immobili" / 2011
Come attori sulla scena, come commedianti su un palcoscenico.
Il teatro
è la tavola imbandita, il tema della pièce è la convivialità e loro – i
calici “caratteriali” disegnati da GumDesign e realizzati da Collevilca
Cristalleria – portano nella pièce del pranzo o della cena i loro
caratteri ben definiti.
Bastano interventi “minimi” per dotare i calici
di una specifica personalità.
Per farli uscire dalla gabbia stretta del
funzionalismo stereotipato e trasformarli in artefatti comunicativi e
performativi.
GumDesign individua il dettaglio mimico o fisiognomico che
consente di trasferire sul calice una caratteristica umana: l’altruista
ha un beccuccio che invita alla condivisione, l’ambiguo si deforma e
si nega alla funzione, il conservatore ha l’ambizione di conservare
a lungo il vino dentro di sé, l’estroverso cerca un contatto forte
con l’utente, l’introverso si inserisce perfettamente nella caraffa
e genera un ibrido simbiotico perfettamente risolto; il passionale
mette assieme due calici in una posizione di reciproca attrazione, il
rilassato ha un’inclinazione che si allunga verso la bocca e invita
a una degustazione serena e distesa.
Il design diventa drammaturgia,
gioco di ruolo, preludio a una narrazione possibile.
Ma anche – come in
ogni narrazione contemporanea – rivisitazione della memoria: perché nei
7 calici della collezione di GumDesign (realizzati dai mastri vetrai
di Colle Val d’Elsa, grazie alla duttilità del vetro soffiato e alle sue
potenzialità “teatrali”), riaffiora il ricordo e la lezione dei tanti
Maestri – a cominciare da Angelo Mangiarotti che progettava Bibulo,
Ebbro e Ice Stopper proprio per Collevilca – che si sono misurati sul
tema del calice e del bicchiere, ogni volta creando embrioni di “tipi”
possibili.
Con i Calici caratteriali bere un sorso di vino diventa –
oltre che un piacere per il palato – anche un gioco di identità: come
mettersi una maschera, e dire agli altri chi siamo, o chi vorremmo
essere, o chi ci piacerebbe che gli altri pensassero che siamo.