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I FigurantiSembra di sentirne il ronzio, il clangore di telaio che lavora all’intersezione...


by
Elvira Buonocore

All’interno de La Casa di Pietra, Gumdesign con Figuranti si è riservato uno spazio particolare, un luogo dal quale le pareti domestiche sembrano spalancarsi, attraverso la realizzazione di una serie di oggetti che, pur rimanendo tra le mura della casa, vi dialogano soltanto in parte, attratti dall’esterno, da ciò che cresce incontaminato proprio lì fuori.

Tutto questo senza perdere la loro essenza di oggetti “domestici”, portatori di memorie personali e intime, di gesti quotidiani, diventando possibili protagonisti di altre storie reali o immaginarie, di altri mondi, di altre “case”.

Se accettiamo questo affascinante presupposto allora, possiamo decidere di immaginarne un fuori altrettanto complesso e illimitato, in un continuo andirivieni tra il dentro e il fuori, tra l’intimità e l’esteriorità. Lo sguardo dall’interno chiuso guarda all’esterno, alle sue infinite possibilità. Cosa può accadere lì fuori che non mi è dato sapere?

L’immaginazione compie salti mirabolanti specialmente se non è supportata da un dato certo. Ed è proprio su queste sabbie mobili che si gioca la partita. Da questi artifici mentali nasce Figuranti. Palesata fin da subito l’ispirazione letteraria di questo progetto, legato in particolare a Il Castello dei Destini Incrociati di Italo Calvino, diventano chiare le scelte di senso, come quella di destinare gli oggetti al ruolo di interscambiabili ma necessari figuranti. Comparse di cui ci interessa la sagoma.

Le collezioni di Figuranti comprendono dunque una varietà di oggetti di cui, come si diceva, ci attrae la sagoma, la fisionomia, prima ancora che la funzione. Si potrebbe parlare, anche se impropriamente, di tratti somatici. La morbidezza tonda o la spigolosità che talvolta caratterizza questi protagonisti in marmo, legno e ceramica, diventa qui linfa vitale, materia su cui si innesca il lavoro di design vero e proprio, l’ideazione dell’oggetto commestibile per gli altri, cioè utilizzabile, concreto, posizionabile.

Questa la linea di pensiero che scaturisce dalle diverse forme che figurano qui: Destini Incrociati, Geometrie Combinatorie, Storia Universale, Rammenti, OgniDove, SopraSotto.

I nomi, sapientemente scelti per i diversi elementi della collezione, ribadiscono quel concetto di intersezione tra le parti: là dove gli elementi sono vuoti, puri involucri o meglio pura fisionomia, le sezioni che li compongono possono intersecarsi tra loro senza intoppi, lavorando cosi al senso e nella configurazione trovare la propria significazione.

Sembra di sentirne il ronzio, il clangore di telaio che lavora all’intersezione.