Una Casa SenzaHo trovato un angolo nascosto e l’ho occupato. È bello, modesto ma confortevole...
by
Mario Piazza
UNA CASA SENZA
in "Oggetti Autonomi, Inconsapevolmente Sensibili" / 2012
Una casa senza la “a”
Vivo dentro un bunker
È solido e protettivo.
Ho il letto, il comodino,
il fornello e il bidet.
Vedo il muro del vicino,
bello, dritto e infinito.
È duro vivere qui.
Una casa senza la “o”
Viveva nella statua
davanti a casa.
La cucina nelle braccia,
le camere nelle gambe.
Mangiare era facile,
sdraiarsi più difficile.
Una casa senza la “e”
Vivo alla giornata. La mia
casa sono parchi, giardini,
stagni, boschi. Mi lavo con
la rugiada, mangio funghi,
dormo sotto ai rami.
Sogno rubinetti, forni, letti,
caldi guanciali.
Una casa senza la “i”
Lavoro al Comune.
Ho trovato un angolo nascosto
e l’ho occupato.
È bello, modesto
ma confortevole.
Nessuno lo sa,
tranne un gatto rosso.
Una casa senza la “u”
È la torre della città. Ci
ha abitato il vecchio sindaco,
il prefetto e il commissario.
Ora è tutta mia. Dieci piani solo
miei. Sono il portinaio da sempre.