New Italian Design Gumdesign in esposizione per New Italian Design a Gwangju in South Korea...
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12 ottobre 2015
The New Italian Design
Gumdesign in esposizione con prodotti di design e tre progetti di grafica selezionati per rappresentare il design italiano nel mondo.
Nell’ambito della Gwangju Design Biennale 2015, Triennale Design Museum presenta una nuova versione ampliata e aggiornata della mostra The New Italian Design dal 15 ottobre al 13 novembre 2015: una ricognizione sul design italiano contemporaneo che ne documenta le trasformazioni e il legame con i cambiamenti economici, politici, tecnologici del secolo.
Triennale Design Museum, il primo museo del design italiano, diretto da Silvana Annicchiarico, porta avanti con The New Italian Design un percorso di analisi, valorizzazione e promozione della nuova creatività italiana.
La mostra ha fatto tappa a Madrid (2007), Istanbul (2010), Pechino e Nantou (2012), Bilbao, San Francisco e Santiago del Cile (2013), Cape Town (2014) con grande successo di pubblico e stampa.
La mostra presenta i lavori di 133 designer con 288 progetti, di cui 189 sul design di prodotto, 28 sulla grafica, 28 su oggetti legati al corpo come gioielli, borse e accessori, 7 sulla ricerca, 32 sul food design, 4 sull’interior design.
Emerge un panorama ricco e sfaccettato, che parte dal furniture design fino ad abbracciare nuove forme di comunicazione, dal food al web design, dal fashion al textile design, dal design del gioiello alla grafica e alla multimedialità fino ai complementi d’arredo e all’oggettistica.
Gli oggetti esposti spaziano da autoproduzioni a produzioni in grande serie, da oggetti artistici ad altri prettamente industriali. Molti dei designer coinvolti sono già affermati a livello internazionale e lavorano per importanti aziende del settore, altri invece si confrontano con il mondo dell’arte e della piccola produzione, altri ancora sono dei veri e propri makers capaci di controllare tutto il processo da quello creativo a quello comunicativo del prodotto.
Presentata per la prima volta nel 2007 alla Triennale di Milano, The New Italian Design è nata da un censimento condotto su scala nazionale con l’intento di mettere a fuoco il passaggio nel mondo del design dal XX al XXI secolo evidenziandone il sostanziale cambiamento di ruolo della professione.
Afferma Silvana Annicchiarico: “Il design contemporaneo si situa e opera in un paradigma decisamente diverso rispetto a quello dell’epoca dei ‘Maestri’: allora la cultura del progetto puntava a realizzare prodotti compiuti, funzionali e definitivi, oggi invece – divenuto in qualche modo ‘professione di massa’ – il design genera processi più che prodotti, e si dà in primis come forma di autorappresentazione della propria capacità di immaginare, di creare e di innovare. I nuovi designer non sono né eredi né allievi dei Munari, dei Magistretti, dei Castiglioni. Sono un’altra cosa. Ostinarsi a pensarli come ‘piccoli’ maestri, significa pretendere di continuare a inserirli parassitariamente dentro paradigmi novecenteschi che non funzionano più. Significa far torto a loro, alla loro diversità e originalità, oltre che al sistema design nel suo complesso. Per orientarsi nel nuovo paesaggio mobile del design italiano – che è fatto di giochi di squadra e di movimenti orizzontali più che di individualistiche azioni verticali – non serve la nostalgia per un’età dell’oro che si è ormai conclusa. Serve piuttosto una ritrovata capacità di esplorare, di rischiare e magari anche di smarrirsi, per poi ritrovarsi di nuovo.
La mostra The New Italian Design rappresenta un tentativo di muoversi in questa direzione”.
Arturo Dell’Acqua Bellavitis, presidente della Fondazione Museo del Design, sostiene: “Le opere realizzate dai giovani designers ci permettono di cogliere i diversi linguaggi del mondo della creatività italiana e le linee di ricerca del nostro mondo produttivo che, attraverso l'innovazione tecnologica cerca di mantenere le posizioni di leadership di mercato, pur conservando l'aspetto di attenzione antropocentrica che si risolve spesso in sorriso, nuove sensibilità per l'ambiente, ricerca per il bello ben fatto”.
Andrea Branzi, curatore della mostra, così descrive la nuova generazione di progettisti in mostra: “Il design sembra essere diventato globalmente femminile indipendentemente dal sesso del progettista: sfuggente, delicato, sensibile. Con meno testosterone, ma con più intelligenza. Questa nuova generazione di progettisti vive una sorta di rifondazione del mondo a partire dal basso, dal domestico, dal superfluo, dall’auto-biografico, dall’inutile. Rappresentano un mondo nuovo; ma senza programmi e senza proclami”.
Luogo
Gwangju Design Biennale, South Korea
Date
15 ottobre – 13 novembre 2015